Rosa
Come pianta ornamentale nei giardini, per macchie di colore, bordure, alberelli, le sarmentose o rampicanti per ricoprire pergolati, tralicci o recinzioni, le specie nane dalle tinte brillanti e con fioriture prolungate per la coltivazione in vaso sui terrazzi o nei giardini rocciosi. Industrialmente si coltivano le varietà a fusti eretti e fiori grandi, per la produzione del fiore reciso, che occupa in Italia circa 800 ettari, localizzati per oltre la metà in Liguria, il resto in Toscana, Campania e Puglia. I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica. È una delle basi immancabili più utilizzate in profumeria. Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere. In aromaterapia vengono attribuite all'olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche, antisettiche, toniche del cuore, dello stomaco, del fegato, regolatrici del ciclo mestruale.[4] Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa.
frutto A difesa dei semi per continuare la riproduzione Il fiore, una volta fecondato, si trasforma in frutto entro il quale sono protetti i semi. Ogni pianta svilupperà un frutto caratteristico che dipende dalla struttura del fiore e in particolare dal modo in cui si ingrossano le pareti dell'ovario. Drupe o bacche, per esempio ciliegie o pomodori, sono frutti carnosi dalla polpa molle e succosa. I frutti secchi, al contrario, hanno un rivestimento duro: quelli deiscenti si aprono a maturità, come nel caso dei legumi dei fagioli, delle silique del carrubo o delle capsule dei papaveri, quelli indeiscenti, che non si aprono a maturità, sono invece ghiande, nocciole, castagne, chicchi di riso o di frumento. Mele e pere sono invece considerati 'falsi frutti'
Ma sarebbe molto più corretto rispondere che tutte le piante provviste di un fiore producono anche un frutto