Una rete lineare complessa resa bipolare si comporta come un generatore reale di tensione la cui f.e.m. Eeq è pari alla tensione a vuoto U0 della rete alla porta AB e la cui resistenza Req è pari alla resistenza interna Ri alla stessa porta AB, ovvero al rapporto tra tensione a vuoto U0 e corrente di corto circu
ito Icc alla porta AB:

    Eeq= U0

    Req= Ri = {U0 / Icc}


con Resistenza interna Ri si intende la resistenza risultante tra i nodi AB quando la rete è resa passiva, cioè quando vengono annullati (spenti) tutti i generatori indipendenti, sostituendo con corto circuiti i generatori di tensione e con circuiti aperti quelli di corrente indipendenti.


V1 = R*I
i = V1/(R1+R2+R3)
Vab = [(R2+R3)/(R2+R3+R4)]*V1 = 7.5V
Rab = R1 + [(R2+R3)||(R4)] = 2kOhm









La piezoelettricità (la parola deriva dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando sono soggetti ad una deformazione meccanica (effetto piezoelettrico diretto)[1] e al tempo stesso di deformarsi in maniera elastica quando sono attraversati da corrente (effetto piezoelettrico inverso o effetto Lippmann).


Un disco piezoelettrico genera una differenza di potenziale quando deformato (la variazione volumetrica è volutamente esagerata in questa rappresentazione)